Prato – Non ci sarà lutto cittadino a Prato per la morte delle tre donne cinesi affogate in un sottopassagio delle Fs in via Ciulli. Giovedì, durante la seduta del consiglio comunale, la bandiera del palazzo comunale sarà a mezz’asta e sarà osservato un minuto di silenzio.
La notizia è arrivata nella serata di ieri con un comunicato ufficiale nel quale il sindaco di Prato, Roberto Cenni ha confermato che questa sarà la forma scelta dal Comune per rendere omaggio alla vittime ed ha spiegato perché ha detto no al lutto cittadino: “Se non è stato proclamato il lutto cittadino è perché negli ultimi decenni l’amministrazione comunale di Prato non lo ha mai indetto – scrive il sindaco Cenni – anche in presenza di altri fatti tragici che hanno colpito la nostra città. Ho telefonato ai familiari delle vittime, per esprimere la vicinanza e il cordoglio di Prato, ed ho scritto al Console e all’Ambasciatore della Repubblica Popolare Cinese in Italia per esprimere il dolore della Città”.
Parole ragionevoli che però non bastano alla comunità cinese per ricomporre la frattura dopo il no alla richiesta del lutto cittadino.
Ci prova il Vescovo di Prato Gastone Simoni, ricordando a tutti che siamo uguali di fronte alla morte: “Nel mio cuore – dice il Vescovo – trovano posto i tanti cinesi sfruttati negli stanzoni accanto alle nostre case come i problemi dei cittadini pratesi che nascono dai pesanti problemi di un’immigrazione non ancora, purtroppo, sufficientemente regolata né integrata.
Polemiche e recriminazioni anche sulle cause della tragedia che da più parti si dice annunciata. Gli abitanti della zona ricordano di aver visto una valanga di acqua e fango che finiva nel sottopassaggio proprio come successe dieci anni fa, sempre nello stesso sottopasso ferroviario, a Galciana di Prato. Allora la tragedia fu solo sfiorata; questa volta la fortuna non ha assistito le tre donne cinesi.
Intanto la Procura di Prato ha aperto un’inchiesta, sequestrando il sottopassaggio e le due vetture.
Che sia stato un evento di eccezionale portata lo dicono le rilevazioni stazioni pluviometriche del Centro di Scienze Naturali di Galceti; oltre 100 i millimetri di pioggia caduti in poche ore a Prato.
Una pioggia torrenziale che ha causato danni allagamenti, frane e smottamenti anche in altre province della Toscana. Oltre 250 le chiamate ai vigili del fuoco, che hanno raddoppiato i turni e fatto arrivare due squadre di appoggio da Siena e Arezzo. Le province più colpite, oltre Prato, Pistoia, Firenze, Massa-Carrara, Pisa.
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