Firenze – Niente più costruzioni, almeno per 8-12 mesi, nelle zone delle province di Massa Carrara e Lucca colpite da frane e dissesti idrogeologici il 31 ottobre e il primo novembre scorsi e in quelle devastate nel dicembre 2009 dalle rottura degli argini del Serchio e del Calice Ombrone.
A stabilirlo con due decreti il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, per l’urgenza e l’indifferibilità della messa in sicurezza delle zone colpite, la necessità di procedere alla verifica delle classi di pericolosità contenute negli strumenti urbanistici e al loro eventuale adeguamento, e la necessità della verifica e dell’adeguamento dei piani di protezione civile.
“Le misure cautelari – spiega il presidente Enrico Rossi – dureranno fino a 8 mesi, al massimo un anno, e durante questo periodo di tempo, dedicato alle verifiche, saranno consentiti esclusivamente interventi finalizzati al ripristino delle condizioni di sicurezza. Vogliamo prenderci una pausa seria di riflessione – ha aggiunto – perchè non possiamo permetterci mai più di edificare in Toscana senza prima aver realizzato tutte le necessarie condizioni di sicurezza. Verificheremo a breve anche la legislazione in materia e se necessario la riorienteremo nella direzione di questo obiettivo di tutela dei cittadini. Tutto questo produrrà una vera svolta nel territorio”.
Intanto al momento la situazione sul fronte meteo appare sotto controllo, anche se continua a piovere.
Le squadre di volontari restano allertate e pronte ad entrare in azione così come le idrovore per eventuali nuovi allagamenti nella fascia costiera.
La Protezione civile regionale ha provveduto a far arrivare nella zona di Massa 4 motopompe ed una insacchettatrice. Infatti si è provveduto a predisporre anche sacchetti di sabbia, in vista di eventuali nuove esondazioni.
Sul fronte frane le due situazioni più critiche rimangono quelle di Mirteto / Via dell’Uva, zona in cui si registrano una sessantina di cedimenti attivi e quella di Lavacchio, dove sono iniziati i lavori resi possibili dalla magistratura, che ha posto l’area sotto sequestro giudiziario.
Il numero degli evacuati al momento è stabile: in tutto sono 168, molti dei quali evacuati a scopo precauzionale, ospitati o in albergo o da parenti.
Buona la situazione dei corsi d’acqua della Versilia e dell’area apuana (dal Serchio, al Versilia, al Frigido al Carrione), tutti con livelli nella norma.
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