Firenze – Sono passati 23 anni da quella terribile notte in cui un’autobomba della mafia tra il 26 e 27 maggio 1993 sventrò in via dei Georgofili la Torre de’ Pulci a Firenze, lacerando il cuore della città, uccidendo Angela Fiume e Fabrizio Nencioni, delle loro figlie Nadia e Caterina, nove anni e due mesi, e quella dello studente di architettura Dario Capolicchio, e ferendo altre 41 persone.
Firenze e l’Italia intera però non dimenticano e per ricordare quella tragica notte ogni anno organizzano una serie di iniziative nate dalla forza dell’Associazione familiari della vittime dei Georgofili.
Le commemorazioni sono iniziate ieri con un convegno nell’auditorium di Sant’Apollonia durante il quale sono stati premiati gli studenti che hanno realizzato quest’anno il manifesto in ricordo della strage.
A Firenze sono arrivati il presidente del Senato Pietro Grasso e la presidente della commissione parlamentare d’inchiesta antimafia Rosy Bindi che hanno dichiarato chiaramente che “la mafia c’è ancora e questo non va mai dimenticato”.
Alle una di questa notte, ora in cui esplose l’autobomba, è stata deposta una corona d’alloro in via dei Georgofili mentre questa mattina un cuscino di rose è stato lasciato sulla tomba della famiglia Nencioni che è sepolta alla Romola a San Casciano in Val di Pesa. Alla stessa ora un secondo cuscino è stato deposto sulla tomba di Dario Capolicchio a Sarzana.
La due giorni si concluderà alla biblioteca delle Oblate con la lettura di un testo di Francesco Colonna realizzata dagli allievi del laboratorio teatrale “La stanza dell’attore” del liceo classico Michelangiolo.
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