Firenze – Negli ultimi dieci anni, a Firenze, sono state 260 le persone rimaste uccise e circa 50.000 quelle ferite in seguito ad incidenti stradali: è quanto rivelato nel Piano Strategico per la sicurezza stradale presentato oggi nel capoluogo toscano.
Secondo le analisi, il 30% degli incidenti gravi è associabile all’alcool, il 40% dei decessi di pedoni è causato da motocicli e ciclomotori e oltre l’80% di morti e feriti sono pedoni e motociclisti. Gli incidenti mortali sono causati nell‘87% dei casi da adulti con più di 25 anni, e la maggioranza sono uomini.
Il costo dell’incidentalità in questi dieci anni per Firenze è stato di 115 milioni di euro all’anno a cui vanno ad aggiungersi 120 milioni di euro per incidenti senza feriti. Costi elevati per la collettività sia da un punto di vista umano che materiale.
Per questo il Comune di Firenze ha deciso di lanciare il Piano David: si tratta di un piano di investimenti per 5 milioni di euro che prevede una serie di iniziative e proposte che hanno come obiettivo quello di ridurre del 50% i decessi e le lesioni gravi causati da incidenti stradali nei prossimi 10 anni. Secondo dati del Comune, a Firenze questo significherebbe salvare almeno 58 vite e avere 1000 feriti gravi in meno.
Le proposte presentate con il Piano David sono di vario tipo: oltre a iniziative infrastrutturali per diminuire la velocità dei mezzi (come ad esempio l’aumento delle rotonde e la messa in sicurezza degli incroci pericolosi), sono indicate campagne di informazione per sensibilizzare sull’abuso di alcol oltre a programmi di sicurezza stradale per le scuole e all’aumento dei controlli in strada.
Inoltre il Piano chiede l’introduzione del reato di omicidio stradale con pene dagli 8 ai 18 anni di reclusione, e di quello di lesioni stradali con pene da 2 mesi a 2 anni, per tutti coloro che siano responsabili di incidenti con feriti o morti per guida in stato di ebbrezza o droga.
Il Comune di Firenze inviata tutti a firmare la proposta di legge per introdurre i nuovi reati, che può essere letta nei minimi dettagli sul sito www.occhioallastrada.it; la campagna è presente anche su Facebook.
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