Prato – Dopo 2 anni dal terribile rogo in una fabbrica al Macrolotto di Prato, in cui persero la vita 7 operai, sono stati condannati i tre imputati accusati di omicidio plurimo.
Il giudice del tribunale di Prato, Silvia Isidori, dopo alcune ore di camera di consiglio, ha infatti stabilito le pene in 8 anni e 8 mesi di reclusione per Lin Youlan, la titolare della ditta “Teresa Moda” dove è avvenuto il rogo, 6 anni e 10 mesi per la sorella Youli e 6 anni e 6 mesi per il marito di questa, Hu Xiaoping.
La sentenza di primo grado è comprensiva dello sconto di un terzo della pena previsto dal codice per i processi celebrati con rito abbreviato e l’avvocato dei tre condannati ha annunciato, al termine della lettura della sentenza, che i suoi clienti ricorreranno in appello contro la decisione del giudice.
Il giudice ha anche condannato gli imputati a una somma provvisionale, per il risarcimento del danno, pari a 100mila euro ciascuno per i sindacati Filctem, Cgil, Cisl e Uil, costituitisi parte civile.
Per l’Inail è stata stabilita una provvisionale di 75mila euro, 50mila l’importo per il Comune di Prato. Per quattro familiari, di secondo grado, di alcune delle vittime, fissata una provvisionale di 25mila euro ciascuno, stessa somma per uno dei sopravvissuti all’incendio.
“E’ una sentenza importante – ha commentato il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi -, arrivata rapidamente. Una sentenza che chiama in causa anche i proprietari degli immobili e stabilisce un principio di responsabilità rispetto alle condizioni di lavoro e alle attività produttive. E’ una sentenza che ci aiuta nel lavoro che stiamo facendo con il Progetto “lavoro sicuro” per i controlli nei capannoni, insieme alla Procure, alle Prefetture, ai Comuni e alle Forze dell’ordine”.
“Il nostro obiettivo – ha aggiunto Rossi – è quello di tutelare la vita, bonificare e far emergere il distretto industriale del pronto moda. E’ evidente che accanto al lavoro fatto per garantire la sicurezza l’obiettivo dello Stato deve essere quello della lotta al lavoro nero e all’evasione fiscale. Nessuno – ha concluso – può dire che dopo i tragici fatti del rogo nella ditta cinese “Teresa Moda” a Prato, le istituzioni non abbiano saputo reagire con la necessaria determinazione e compostezza”.
Era il 1° dicembre 2013 quando un incendio divampò all’interno della ditta di confezione di tessuti “Teresa Moda”, ubicata nella zona industriale del Macrolotto di Prato. Nel rogo, che secondo le ricostruzioni dei tecnici ha avuto principio da un guasto nell’impianto elettrico, perseto la vita sette operai, 5 uomini e 2 donne, tutti di origini orientali.
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