È uno dei luoghi più affascinanti di Firenze, ha ispirato artisti ed intellettuali, e ora potrebbe vantare addirittura un’origine etrusca: è il Cimitero degli Inglesi a Firenze.
Situato in piazza Donatello, al centro dei viali di circonvallazione, il cimitero è una piccola oasi di pace, creata nel 1827 dalla Chiesa Evangelica Riformata Svizzera, che ne fece luogo di sepoltura dei non fiorentini, come si usava a quel tempo.
Con la distruzione delle antiche mura trecentesche, a partire dal 1865, l’architetto Giuseppe Poggi rimodellò questa parte di Firenze per adattarla al progetto dei nuovi viali, dando al cimitero la forma attuale.
La storia di questo luogo sacro sarebbe però molto più antica e secondo il prof. Luigi Donati, etruscologo e Lucumone dell’Accademia Etrusca di Cortona, la sua origine potrebbe addirittura risalire agli Etruschi.
L’ipotesi al momento non è supportata da prove ma, come spiegato dal professore nell’incontro organizzato dalla rivista Archeologia Viva il 23 luglio scorso alla libreria Giunti Odeon di Firenze, esistono numerosi indizi.
Gli Etruschi a Firenze e l’ipotesi del tumulo
Tracce della presenza degli Etruschi a Firenze erano state rinvenute alla fine dell’Ottocento nella zona di piazza della Repubblica, con la scoperta di alcune tombe di età villanoviana, cui sono seguiti diversi ritrovamenti nelle zone vicine.
E’ certo quindi che, prima dell’arrivo dei Romani, il centro storico di Firenze ha visto la presenza degli Etruschi, compresa la zona di Borgo Pinti, dove si trova il Cimitero degli Inglesi.
Proprio lungo Borgo Pinti, infatti, passava l’antico tracciato che collegava Fiesole, città etrusca, alla riva destra dell’Arno. Qui, nel 1978, durante alcuni lavori, vennero rinvenuti una fibula e un rocchetto, attribuiti ad una tomba di VIII/VII sec a.c.
Fu il Soprintendente per i Beni Archeologici della Toscana, Francesco Nicosia, ad avanzare per primo l’ipotesi che sotto la collina del Cimitero degli Inglesi si celasse un tumulo etrusco, ovvero una tomba a tholos di epoca orientalizzante (VII sec) caratterizzata dalla classica cupola.
Secondo le indagini del prof. Donati, questa ipotetica struttura potrebbe non essere la sola nell’area: esisterebbero infatti almeno altri 4 tumuli sospetti, due nel Giardino Chianesi, di proprietà pubblica, e due nel Giardino della Gherardesca, di proprietà del Four Seasons.
Un’analisi geofisica, compiuta nel 2007 dall’Università di Firenze, inoltre, avrebbe rivelato sotto il Cimitero degli Inglesi la presenza di un “alto resistivo”, una struttura cioè di notevoli dimensioni. Infine, il prof Donati ha segnalato la presenza di un insolito pietrone, lungo circa un metro, all’esterno del muro di contenimento del cimitero, che ricorderebbe le pietre utilizzate all’ingresso dei tumuli etruschi.
Tutti questi elementi farebbero ipotizzare quindi che, in epoca etrusca, la zona dell’attuale Borgo Pinti ospitasse una serie di tombe, disposte lungo l’antico tracciato, e che l’attuale Cimitero degli Inglesi sorga proprio su un tumulo principesco, simile a quelli di Comena, a Prato, o della Montagnola, a Sesto Fiorentino.
Gli scavi potrebbero partire dal Giardino Chianesi
Purtroppo l’imponente trasformazione dell’area avvenuta nei secoli e in particolare i lavori di fine Ottocento dell’architetto Poggi, rendono difficile cercare conferme alla teoria avanzata.
Realizzare saggi di scavo nel Cimitero degli Inglesi potrebbe risultare complesso, a causa delle tante realtà coinvolte.
Più semplice potrebbe essere lavorare nel Giardino Chianesi, di proprietà del Comune di Firenze. Una delle collinette al suo interno, infatti, presenta un’apertura ad arco, identificata come la bocca di una fornace medievale ma che in realtà potrebbe nascondere l’ingresso di un dromos, il corridoio di accesso alle tombe etrusche.
Un’eventuale conferma consentirebbe di allargare le indagini al resto dell’area.
A sostegno della tesi di Donati si è schierato anche il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani. Durante l’incontro al cinema Giunti Odeon, Giani ha dichiarato “disponibilità massima da parte della Regione Toscana nel caso ci sia bisogno di fare scavi archeologici”.
All’incontro erano presenti anche il nuovo direttore del Museo Archeologico di Firenze, Daniele Maras, ed archeologi della Soprintendenza della Toscana.
“Ho illustrato tutti i dati in mio possesso, adesso tocca ad altri raccoglierli e valutare se e come procedere – ha concluso il prof. Luigi Donati, che si è detto disponibile a collaborare – Se poi le indagini dovessero dare esito negativo, sarà comunque un risultato”.
L’articolo del prof. Luigi Donati che illustra la tesi sul Cimitero degli inglesi e l’area di Borgo Pinti è pubblicata nel numero di luglio-agosto di Archeologia viva.
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