SIENA – Un progetto da 2 milioni di euro per valorizzare e promuovere il complesso dell’Abbazia di San Galgano, una delle meraviglie architettoniche della Toscana: è quanto presentato dal Comune di Chiusdino, che oggi ha acquisito la proprietà del complesso cistercense dallo Stato italiano.
Il passaggio di proprietà è stato possibile grazie al federalismo demaniale culturale, una norma di legge prevista dal d.lgs n.85/2010, secondo la quale, nell’ambito di accordi specifici per lo sviluppo di beni culturali, lo Stato può concedere a Regioni o enti territoriali la proprietà di quei beni. E’ quanto avvenuto all’Amministrazione di Chiusdino che fin dal 2010 aveva in concessione il complesso dell’Abbazia di San Galgano.
La firma del documento che ha attestato il passaggio di proprietà è avvenuta alla Biblioteca degli Uffizi, a Firenze, alla presenza del sindaco di Chiusdino, Luciana Bartaletti, e dei rappresentanti di MIBACT e del Demanio.
Il progetto elaborato per il Comune di Chiusdino dall’architetto Giulio Romano prevede tre aspetti fondamentali: 1. il monitoraggio del complesso per prevenire il rischio sismico. 2. Il monitoraggio e lo studio per la conservazione della struttura. 3. La valorizzazione del complesso con il recupero di alcuni spazi attualmente chiusi.
“Al momento la visita al complesso di San Galgano comprende l’abbazia, il chiostro, lo scriptorium e l’aula capitolare – ha spiegato il sindaco Bartaletti – Il nostro progetto prevede di destinare l‘ala destra dell’abbazia, purtroppo non più recuperabile a causa di interventi della precedente comunità, a sale per convegni e mostre, mentre l’ala sinistra, ovvero la zona delle celle e della cappella privata dei frati cistercensi sarà riaperta al pubblico. Inoltre promuoveremo il restauro degli affreschi scoperti poco tempo fa”.
Il costo del progetto per l’Abbazia di San Galgano è di 2 milioni di euro che il Comune di Chiusdino può permettersi grazie all’accordo siglato anni fa con Enel per lo sfruttamento dei giacimenti geotermici: “Grazie a quell’accordo abbiamo potuto raddoppiare il bilancio del nostro comune, da 2 a 4 miliardi di euro – ha proseguito il sindaco – Vogliamo utilizzare parte di questo denaro per valorizzare un bene che riteniamo non appartenga solo a Chiusdino e alla Val di Merse ma a tutto il mondo, tanto che vorremmo riuscire a farlo dichiarare patrimonio UNESCO”.
“Il progetto prevede un tempo di lavori di cinque anni – ha aggiunto l’architetto Romano – durante i quali il complesso rimarrà comunque fruibile al pubblico”. Un tempo che il sindaco Bartaletti vorrebbe cercare di ridurre a due anni, aumentando invece il budget da destinare alla struttura addirittura fino a 5 milioni di euro con l’aggiunta di nuovi interventi.
Nel progetto è previsto anche il rifacimento dell’attuale biglietteria: dal 2011 infatti l’ingresso a San Galgano è stato regolamentato dall’introduzione di un biglietto di ingresso per la visita al complesso. Anche gli introiti dei biglietti saranno ora utilizzati per il nuovo progetto di valorizzazione.
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