Arezzo – E’ stato inaugurato alla presenza del vicepresidente della Camera dei Deputati, Rosy Bindi, del presidente della Regione, Enrico Rossi, e dell’assessore al diritto alla salute, Luigi Marroni, il nuovo reparto Neonatologia dell’ospedale San Donato di Arezzo.
I lavori sono stati realizzati in 4 mesi per un costo complessivo di 1 milione e 250mila euro.
Solo nel 2011 i bambini nati nell’ospedale di Arezzo sono stati 1465: si sono avuti 27 parti gemellari, 794 parti di primipare (cioè il primo figlio) e 333 parti cesarei. Le femmine sono in vantaggio sui maschi: 751 contro 714.
Nel nuovo reparto grande attenzione è stata data al comfort, all’accoglienza e al benessere di mamme e bambini.
Inoltre sono state aumentate, rispetto a prima, le sale travaglio/parto (da 3 a 5 di cui una con letto parto operativo per gravidanza a rischio, ed una con vasca nativa per il parto in acqua) localizzandole nell’area finestrata che permette l’illuminazione naturale delle stesse, garantendo così un ambiente confortevole e “naturale” alle partorienti.
E’ stata anche realizzata la nuova area operatoria progettata per garantire la presenza di corretti percorsi per il personale e le operande e di spazi accessori congrui per il rispetto delle migliori condizioni igienico sanitarie.
Completamente rinnovata ed ampliata la parte dedicata alla patologia neonatale: adesso c’è area degenza concepita in open space con postazione di lavoro e controllo centralizzato, mentre l’area della Terapia Intensiva Neonatale ha uno spazio riservato, corredato di apposito percorso di filtro. Realizzato anche un apposito locale strutturato per il paziente in isolamento. Per le emergenze ci sono adesso due posti letto per la terapia intensiva e quattro per quella subintensiva.
E’ stato realizzato un passaggio diretto fra l’area del rooming in e il blocco parto per avere un percorso agevole alle partorienti e alle puerpere che devono raggiungimento le sale travaglio.
Completamente rinnovato anche il “lactarium” nella neonatologia, un locale dedicato alla raccolta del latte materno destinato alla nostra ed alle altre Asl della Toscana, attraverso la gestione della “banca del latte regionale”.
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